En este espacio he ido dando mi visión crítica sobre la poco conocida historia del nacimiento y expansión de la pronunciación reformada del griego en nuestro país. Siguiendo con mi afán divulgativo, y llegados a este punto, me parece interesante rescatar del olvido y recopilar en una serie de posts los testimonios de todas aquellas personalidades que en la Grecia contemporánea y fuera de ella se fueron posicionando a favor de la pronunciación histórica.
Abro pues esta serie con la carta que dirigió el prof. Bruno Lavagnini en 1975 a la Asociación Internacional de Helenistas presidida por I. N. Penliadis, extraída del opúsculo que el propio Penliadis publicaría años más tarde, en Atenas (1980), titulado Investigación sobre la pronunciación erasmiana (‘Ερευνα επί της ερασμιακής προφοράς. Με γνώμες Ελλήνων και ξένων επιστημόνων).
ISTITUTO SICILIANO DI STUDI BIZANTINI E NEOELLENICI
Palermo, 23. V. 1975
Gentili Signori,
Hanno avuto la nostra massima attenzione le due pubblicazioni, fatteci pervenire per il cortese tramite del Prof. Mario Vitti, relative alla questione della pronunzia del greco, tanto la traduzione greca delle quatro conferenze di Simos Menardos, quanto la indagine sulla pronunzia erasmiana del Signor Giuseppe Penliadis. A riguardo vi facciamo presente che sul piano storico non sembrano da contestare gli argomenti che dimostrano per il greco classico una pronunzia diversa dalla moderna. Tuttavia di fronte alla babele internazionale di greco pronunziato secondo le regole che valgono per la pronunzia del francese, dell’inglese o del tedesco, riteniamo buona soluzione per eliminare la confusione, la adozione della attuale pronunzia neogreca, giustificata da una lunga e documentata evoluzione storica.
Con i più cordiali saluti,
Vostro,
Prof. Bruno Lavagnini